Cos’è la malattia di Chagas, come si trasmette, chi colpisce e perché è ancora oggi considerata una malattia dimenticata.
Ogni anno, decine di migliaia di persone contraggono una malattia infettiva di cui pochi hanno sentito parlare: la malattia di Chagas. Diffusa originariamente nel Centro e Sud America, ha iniziato a manifestarsi anche in aree lontane dal suo habitat naturale, come gli Stati Uniti, il Canada e alcuni Paesi europei. Questo fenomeno è legato all’aumento della mobilità internazionale e della migrazione da aree endemiche.
Sebbene sia classificata tra le malattie tropicali trascurate, Chagas rappresenta una minaccia reale: si stima che tra 6 e 7 milioni di persone ne siano attualmente infette, con circa 12.000 decessi annui. “La malattia di Chagas è spesso chiamata malattia silenziosa poiché spesso causa solo sintomi lievi o addirittura nessun sintomo”, ha dichiarato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Come si trasmette e chi è più a rischio
La trasmissione della malattia avviene principalmente tramite un parassita, il Trypanosoma cruzi, veicolato da un insetto chiamato triatomino. Questo insetto tende a infestare abitazioni rurali, nascondendosi nelle crepe delle pareti o nei tetti di paglia. Tuttavia, non è l’unica via: il parassita può anche essere trasmesso attraverso cibi o bevande contaminati. Trasfusioni di sangue, trapianti e persino da madre a figlio durante la gravidanza.
Uno degli aspetti più critici è che, nella maggior parte dei casi, la malattia resta asintomatica per anni. Motivo per cui viene spesso definita “la malattia silenziosa”. Ma quando i sintomi emergono, possono essere gravi: insufficienza cardiaca, aritmie, ictus e persino arresto cardiaco.
La chiave per la prevenzione? Un semplice test del sangue
Nonostante la gravità della patologia, esiste un modo efficace per diagnosticarla precocemente: un semplice esame del sangue. “Il test di screening consiste in un semplice prelievo di sangue che viene analizzato per la ricerca degli anticorpi specifici”. In Italia può essere effettuato a Roma, allo Spallanzani, ed è rivolto in particolare a persone originarie dell’America Latina o a chi ha vissuto per lungo tempo in quelle aree.
Negli ultimi anni, secondo l’OMS, “sono stati fatti progressi: è migliorato l’accesso ai farmaci, in tutto il Sud America è attivo lo screening dei donatori di sangue e del sangue donato ed è stata interrotta la trasmissione domestica in diversi Paesi”. La diagnosi precoce può infatti portare a una guarigione nel 60-90% dei casi.
Oggi, nella Giornata Mondiale della malattia di Chagas, è fondamentale diffondere consapevolezza e promuovere la prevenzione contro una malattia curabile, ma ancora troppo spesso dimenticata.